MOTIVAZIONI DELL’OPERA
Inquadramento dell’intervento
Garantire la sicurezza idrica (water safety), ovvero disporre di acqua sufficiente e sicura per l’ambiente, l’agricoltura, l’industria e le persone, è una sfida cruciale. Eventi globali come siccità prolungate, ondate di calore e piogge intense stanno mettendo a dura prova la disponibilità di questa risorsa. La sicurezza idrica è oggi una delle sfide più importanti sia per l’Italia sia per l’Unione Europea.
L’Emilia-Romagna, in particolare, è una delle regioni italiane dove gli impatti dei cambiamenti climatici sono più evidenti, avendo registrato diversi eventi siccitosi (come nel 2007, 2011, 2017, 2021 e 2022) accompagnati da fenomeni alluvionali estremi (come nel 2003, 2014, 2020, 2023 2024).
Negli ultimi 80 anni in Regione si sono registrate diminuzioni significative nelle precipitazioni (circa il 12% del totale) e un aumento della temperatura media complessiva pari a circa 1,3°C. Questi cambiamenti hanno ridotto la disponibilità di risorsa idrica e compromesso la qualità dei corpi idrici superficiali, poiché la riduzione delle portate limita la capacità di autodepurazione dei corsi d’acqua.
L’obiettivo primario di tali interventi è assicurare la qualità delle acque e rispondere in modo adeguato alle necessità delle persone (acqua per i consumi civili, agricoli e industriali) in un contesto di criticità idrica. Per aumentare la resilienza dei sistemi idrici è necessario combinare strategie non strutturali (come il riuso delle acque e il monitoraggio digitale) con interventi infrastrutturali (tra cui invasi montani di accumulo).
Il contesto descritto identifica una crisi idrica strutturale dovuta ai cambiamenti climatici e al conseguente deficit idrico non colmabile con le sole risorse esistenti o con azioni di efficientamento della rete, che rendono necessario costruire una diga e il relativo invaso montano. I motivi dell’opera sono:
- la necessità di risolvere la crisi idrica strutturale aggravata dai cambiamenti climatici, l’obiettivo fondamentale dell’intervento è garantire la sicurezza idrica, ovvero disporre di acqua sufficiente e sicura per l’ambiente, l’agricoltura, l’industria e le persone; il regime idrologico del torrente Enza è torrentizio, il che significa che una parte considerevole del volume medio annuo (circa 290 milioni di m³ d’acqua all’anno) defluisce rapidamente nel Po in tempi limitati, rendendola inutilizzabile per le attuali derivazioni idriche;
- le proiezioni future indicano un possibile incremento del deficit a causa della contrazione delle precipitazioni primaverili ed estive e dell’aumento delle temperature, fino a circa +10,5% nel futuro lontano (2041–2069).
In sintesi, l’invaso è richiesto per la sua capacità insostituibile di regolare grandi volumi d’acqua superficiale in eccesso durante i periodi piovosi e di rilasciarli strategicamente durante i periodi di siccità, fornendo l’unica risposta adeguata alla combinazione di deficit quantitativo, deficit qualitativo potabile, garanzia di deflusso ecologico, produzione di energia pulita, laminazione delle piene e necessità di resilienza idrica, energetica e climatica a lungo termine.