LE ALTERNATIVE PROGETTUALI

Un invaso montano è composto da diverse componenti e volumi definiti: il corpo della diga, il volume utile di regolazione, il volume non regolabile e il volume laminabile. Per ciascuna di queste componenti il DOCFAP ha analizzato le due alterative progettuali, Gazze e Vetto (previo consolidamento di frane).

Di seguito una descrizione dettagliata delle due ipotesi di diga sotto i profili richiesti, basata sulle analisi e sui dimensionamenti effettuati nel DOCFAP.

Alternativa 1
Invaso in località stretta delle Gazze

L’invaso in località Le Gazze è stato il sito storico precedentemente preso in considerazione, risalente al progetto Grisanti del 1890.

Corpo diga e modalità di costruzione
L’altezza della diga è di 84,20 m, misurata dalla quota del piano di coronamento (458,50 metri sul livello del mare) al punto più depresso della superficie di fondazione (374,30 metri sul livello del mare);

Volume utile di regolazione
Il volume massimo di acqua invasabile e derivabile per gli usi previsti (irriguo, potabile, industriale e deflusso minimo vitale) è pari a 49.720.000 m3. A causa delle condizioni orografiche del sito, questo volume non è sufficiente a coprire l’intero fabbisogno stimato;

Volume non regolabile
Il volume non prelevabile (volume morto) da mantenere sul fondo del serbatoio per motivi paesaggistici, ricreativi e di interrimento è stimato in 10.580.000 m3.;

Volume laminabile
Il volume massimo utilizzabile per la laminazione della piena con un tempo di ritorno di 3000 anni, è pari a 11.000.000 m3.

Deficit residuo (tempo di ritorno=30 anni)
A seguito della realizzazione dell’invaso, rimarrebbe un deficit irriguo residuo al campo di 10.980.000 m3/anno.

Costo diga + condotta idropotabile
Il costo totale d’investimento per l’invaso e la condotta idropotabile è di 367,46 milioni di Euro.

Alternativa 2
Invaso in località stretta di Vetto

L’invaso in località Vetto era già stato oggetto di studio nel 1981 con il Progetto Marcello. Questa alternativa è risultata l’opzione con il punteggio più alto nell’analisi multicriterio.

Corpo diga e modalità di costruzione
L’altezza della diga è di 68,00 m, con la quota del coronamento fissata a 403,00 metri sopra il livello del mare. Si prevede che il corpo diga sia realizzato come un rilevato in materiale ghiaioso, con un volume complessivo di circa 2 milioni di metri cubi. Per garantire l’impermeabilità, è previsto uno schermo di iniezione alla base e un manto di conglomerato bituminoso a strati tipo sandwich sul lato monte;

Volume utile di regolazione
Il volume massimo di acqua invasabile e derivabile per gli usi previsti (irriguo, potabile, industriale e deflusso minimo vitale) è pari a 70.380.000 m3. Questo volume è sufficiente per annullare completamente il deficit idrico irriguo residuo stimato con un tempo di ritorno di 30 anni.

Volume non regolabile
Il volume non prelevabile (volume morto) da mantenere sul fondo del serbatoio per fini paesaggistici, ricreativi e di interrimento è stimato in 15.960.000 m3.

Volume laminabile
Il volume massimo utilizzabile per la laminazione della piena con tempo di ritorno pari a 3000 anni è pari a 10.500.000 m3.

Deficit residuo (tempo di ritorno=30 anni)
A seguito della realizzazione dell’invaso, il deficit irriguo al campo risulterebbe nullo (0,00 mc) per tutti i tempi di ritorno considerati.

Costo diga + condotta idropotabile
Il costo totale d’investimento per l’invaso e la condotta idropotabile è di 430,06 milioni di Euro

Il DOCFAP è stato approvato in via preliminare dal Commissario straordinario, d’intesa con il Presidente della Regione Emilia-Romagna, il 16 ottobre 2025.

Valutazione delle alternative

L’analisi e il confronto delle alternative progettuali si sono basati sulla valutazione della capacità di soddisfare il deficit idrico, sulla sostenibilità economica (Analisi Costi-Benefici) e su un’analisi multicriterio che incorpora aspetti ambientali e sociali.

L’Alternativa Vetto è in grado di annullare completamente il deficit irriguo residuo (0,00 m³ con tempo di ritorno 30 anni) grazie al maggiore volume stoccabile (70.380.000 m³), garantendo il soddisfacimento completo di tutti i fabbisogni.

L’Alternativa Gazze, invece, a causa delle condizioni orografiche del sito che limitano il volume massimo stoccabile (49.720.000 m³), lascerebbe un deficit irriguo residuo di 10.980.000 m³ (con tempo di ritorno 30 anni).

Entrambe le alternative azzerano il deficit idropotabile e industriale.

In termini di resilienza ai futuri cambiamenti climatici, lo scenario Vetto risulta più robusto, mantenendo un deficit residuo contenuto nel futuro lontano (2041–2069), pari a un valore compreso da circa 4.000.000 m3/anno a circa 7.000.000 m3/anno, mentre lo scenario Gazze risentirebbe di aumenti percentuali del deficit fino al 38,3%.